Ritorna il filone dei rifugi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: dopo il Rifugio Pian de Fontana, oggi tocca all’Escursione al Rifugio Bianchet. Rimaniamo quindi in provincia di Belluno, stavolta nel Comune di Sedico, e la nostra camminata ci porta fino al Pian dei Gatt, dove abbiamo posto la nostra meta odierna. E’ un’esperienza del 2018, che però non possiamo fare a meno di raccontarvi: iniziamo.
- Data dell’Escursione: 17.06.2018
- Partenza: Strada Regionale 203, Km.5, tra loc. La Stanga e loc. La Muda, Sedico (BL) (449m slm)
- Arrivo: Rifugio Bianchet (1250m slm)
- Durata del percorso di andata (stesso percorso al ritorno): 2h30m
- Difficoltà: Turistica T-T (prima parte Escursionistica (è possibile un’alternativa Facile), seconda parte Turistica)
- Mezza Stella nel Punteggio: la durata dell’Escursione e la prima parte del percorso, più dura
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: percorso poco frequentato, possibile incontrare animali selvatici (aguzzate la vista)
- Partenza: Strada Regionale 203, Km.5, tra loc. La Stanga e loc. La Muda, Sedico (BL) (449m slm)
- Arrivo: Rifugio Bianchet (1250m slm)
- Durata del percorso di andata (stesso percorso al ritorno): 2h30m
- Difficoltà: Turistica T-T (prima parte Escursionistica (è possibile un’alternativa Facile), seconda parte Turistica)
- Mezza Stella nel Punteggio: la durata dell’Escursione e la prima parte del percorso, più dura
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: percorso poco frequentato, possibile incontrare animali selvatici (aguzzate la vista)
Per assurdo la difficoltà maggiore è trovare il punto di partenza, perché il Sentiero inizia con una gradinata in cemento a lato della Strada Regionale SR203, in parte nascosta dalle chiome degli alberi: in questo caso, oltre alla mappa, alleghiamo la vista di Google Streetview, per una maggiore comprensione.
Punto di partenza / parcheggio, su Google Maps:Questo è l’inizio ufficiale del sentiero 503 (correttamente indicato); nel caso si volesse optare per un avvio più blando, si può arrivare in macchina un po’ più avanti, in località La Muda, dove parte la carrareccia alla quale noi ci ricongiungeremo invece dopo.
Finalmente affrontiamo l’ormai celebre scalinata di cemento.
Subito dopo troviamo un ponte, sempre in cemento, che ci fa passare sopra la Forra del Vescovà. Fermarsi a guardare in basso (per chi non soffre di vertigini) può essere interessante.
Da questo punto parte un sentiero, tutto nel bosco, stretto e ripido, che in circa 30 minuti ci porta verso la strada che consigliavo poco sopra ai meno pratici: è impegnativo e in continua salita, faticoso ma fortunatamente all’ombra.
Il percorso sterrato sul qual sbuchiamo è tutt’altra cosa: largo, più blando, anche se, specie la prima parte, sotto il sole.
Non è questa una meta tra le più ambite (le cerchiamo apposta così!), ma oggi ci troviamo in compagnia di altri escursionisti che, vista la bella giornata, hanno optato per la stessa salita.
Dopo un quarto d’ora inizia una breve serie di tornanti che fa recuperare quota, sempre comodamente.
Sul secondo di questi tornanti i nostri compagni di cammino ci fanno notare un camoscio che, in una posizione alquanto impervia, ci guarda incuriosito.
Proseguiamo nel percorso che attraversa la Val vescovà lasciandoci impressionare dall’acqua che spesso sgorga dalle rocce.
Dopo circa un’ora entriamo nel bosco, sempre continuando tra i tornanti.
La salita è continua ma non impossibile, facilitata dall’andamento serpentino della strada e dall’ampiezza del sentiero.
Un ponticello in legno ci agevola un guado (e consente il passaggio al fuoristrada del gestore del Rifugio…)
L’ultimo tratto è quasi in piano, sempre nel bosco ma con un sentiero un po’ più stretto.
Dopo 2 ore e mezza circa dalla nostra partenza il sentiero si apre e arriviamo al Pian dei Gatt.
Eccoci finalmente al Rifugio Bianchet, posto proprio al centro della piana, in posizione invidiabile sotto lo Schiara.
Entriamo per il pranzo e contempliamo l’arredamento rustico.
Scopriamo che gli altri escursionisti di oggi vengono dall’Alpago e che non vedono l’ora di deliziarci coi canti della tradizione montana.
Appena fuori dal Rifugio i cartelli identificano questo come un punto di partenza per altre interessanti escursioni…
…ma per oggi abbiamo dato: è l’ora di rientrare.
Fortunatamente la prima parte è tutta dentro al bosco, perché oggi fa caldo e ci stiamo muovendo di primo pomeriggio.
La seconda fase (quella che era la prima dell’andata) è sotto il sole, ma per fortuna non è impegnativa ed è pure in discesa.
Il percorso è tortuoso, per cui dall’alto se ne riesce a vedere l’andamento.
Davanti a noi stavolta c’è la Spirlonga.
L’ultimo sguardo all’indietro e poi svoltiamo per l’ultimo tratto, quello più “intenso”.
Pee fortuna siamo al ritorno, è tutta discesa, ma sempre impegnativa: occore molta attenzione.
Eccoci di nuovo alla gradinata!
Anche per oggi è tutto, un saluto. Alla Prossima! MV
AGGIORNAMENTO 2023: Ecco la Mappa del Percorso (in ROSSO il tracciato)