
Dolomiti.Blog vi porta per la seconda volta nel 2022 in Val di Zoldo: dopo l’Uscita alle Sorgenti del Torrente Maè, questa Escursione vi condurrà sul Monte Punta, una vera e propria “terrazza panoramica” sulla Valle. Pronti a scoprirla insieme?
- Data dell’Escursione: 11.07.2021
- Partenza: Costa, Val di Zoldo (BL) (1425m slm)
- Arrivo: Monte Punta (1952m slm)
- Durata del percorso di andata: 1h45m
- Durata del percorso di ritorno: 1h
- Difficoltà: Media TE
- Mezza Stella nel Punteggio: l’ultimo tratto dell’andata ed il ritorno sono particolarmente ripidi
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: percorso con forti pendenze, attenzione alla scivolosità in discesa
Il Punto di Partenza è il piccolo abitato di Costa, appena sopra Brusadaz, in quello che fino a qualche anno fa era il comune di Zoldo Alto (ora Val di Zoldo). Appena dopo una stretta curva a sinistra c’è una piccola piazzetta dove poter lasciare l’auto. Calziamo gli scarponi e ritorniamo indietro di una decina di metri.

Appena prima della curva di cui parlavamo prima, c’è una strada asfaltata che sale. Proprio quello che fa al caso nostro.

Si entra subito nel bosco, con un percorso in discreta pendenza e che in breve si fa sterrato.

Il Tracciato procede a tornanti per tutto il resto della prima parte (circa 45 minuti).

Talvolta gli alberi lasciano spazio a brevi radure e scorci verso le montagne che sono attorno a noi, ma è ancora presto per riuscire ad ammirare un vero panorama.

Dopo tre quarti d’ora arriviamo a Forcella Tamai, a 1715m slm, incrocio di sentieri verso Sass de Formedal, Zoppè di Cadore e, ovviamente, Monte Punta.

Da questo momento in poi si entra in un vero sentiero, stretto, tra gli alberi, silenzioso, in cui è possibile sentire il cinguettio degli uccellini e vedere gli scoiattoli: zitti e aguzzate la vista!

Il percorso da seguire è sempre chiaro e ben segnalato.

Troviamo un paio di bivi lungo la via, uno verso Zoppè ed un altro, presso “La Forzèla”, a 1723m, verso Costa… Buono a sapersi… Potrebbe servirci in un prossimo futuro…

L’ultima parte dell’andata, di circa 20 minuti, consiste in un’ascesa ripida e impegnativa, seppur breve.

Anche in questa sede il percorso è sempre ben individuabile e segnalato, anche se non ce ne sarebbe forse bisogno. Oggi è domenica e siamo in piena stagione estiva (ndr. 11 Luglio 2021), ma il sentiero non è per niente frequentato, sia per la difficoltà, sia perché al nostro arrivo in valle pioveva, non sembrava la giornata ideale per l’Escursione (ma oramai eravamo arrivati, abbiamo sperato nel miglioramento del clima e per fortuna non ci sbagliavamo).

Anche se la fatica ci spingerebbe a pensare solo a camminare e guardare dove mettiamo i piedi, capita che brevi soste ci facciano intrevedere scorci interessanti, anteprima di quello che ci aspetterà a breve…

L’ultima Sorpresa prima dell’arrivo è la Trincea della Prima Guerra Mondiale: anche su queste montagne si è purtroppo combattuto… D’altra parte a breve scopriremo quale vantaggio anche in campo bellico possa garantire una visione come quella che il Monte Punta consente.


Dopo la Trincea il bosco inizia a diradarsi…

… e arriviamo in cima!

Uno spettacolo meraviglioso si manifesta tutto attorno a noi, riusciamo a vedere la Val di Zoldo alla nostra destra e Zoppè di Cadore alla nostra sinistra. E non è finita!
Proseguiamo ancora un po’ e, quasi sul cucuzzolo, veniamo accolti da un comodo tavolo in legno per il picnic, con due panchine riportanti la dicitura: “Ponta mt. 1952”. Non c’è dubbio, è il posto ed il momento perfetto per il pranzo!

E se guardiamo alle nostre spalle? Ma certo, il Monte Pelmo! Non poteva mancare! Quando siamo a Zoldo è la nostra montagna preferita, senza dubbio!

L’unico rammarico è aver trovato una giornata nuovolosa, che nasconde tutte le vette attorno a noi… Vero è che, sotto il sole di Luglio, sarebbe stato impegnativo resistere qui a lungo… Ma basta rimuginare, si scende!

Ci sono più possibilità a nostra disposizione; noi decidiamo di ripercorrere inizialmente il Sentiero di andata per una ventina di minuti, fino al Bivio de “La Forzèla”, poi deviamo verso Costa.

Prosegue la discesa ripida, non particolarmente pericolosa ma, in seguito alla pioggia delle ore precedenti, un po’ scivolosa.

Ribadiamo la bontà del sentiero e della cartellonistica, sempre utile!

Troviamo un albero caduto sul percorso, ma si riesce a scavalcarlo agevolmente: in montagna può capitare.

Ci piace anche la “scaletta” in legno che troviamo ad un certo punto per agevolare l’attraversamento.

Troviamo un secondo e più ingombrante albero davanti a noi. Amen.

Superiamo anche questo; dopo 45 minuti dall’inizio della discesa ci ricongiungiamo col Sentiero che scendeva lungo il pendio del Monte (e che avevamo escluso forse sbagliando).

Proseguiamo in questo nuovo e più ampio tracciato per 10 minuti, dopodiché iniziamo ad intravedere tra gli alberi le case: ci siamo quasi, decidiamo di “tagliare” verso sinistra sperando di arrivare a Costa.

Questo ultimo brevissimo tratto è ultraripido e scivolosissimo, ma avevamo ragione, arriviamo a Costa!

Bello poter ammirare per l’ultima volta il gruppo del Civetta, il panorama di oggi è davvero impressionante, niente da dire.

Scendiamo ancora un po’ ed entriamo nel centro dell’abitato di Costa, all’altezza della Chiesetta. Due passi verso destra e torniamo alla macchina.

Bellissimo il giro di oggi, ci torneremo in una giornata di sole ma lo consigliamo senza dubbio! MV
P.S. Ecco la Mappa del Percorso, ROSSO=andata, GIALLO=ritorno:
