Dolomiti.Blog si avvia verso la conclusione del 2022… Ma non preoccupatevi, quest’anno vi terremo compagnia anche a Dicembre! Intanto siamo giunti alla nostra ultima Escursione del’anno in territorio veneto, in Cadore: saliremo al Monte Froppa per raggiungere l’Eremo dei Romiti. Seguiteci in questa nuova avventura!
- Data dell’Escursione: 05.06.2022
- Partenza: Lago di Centro Cadore, Domegge di Cadore (BL) (733m slm)
- Arrivo: Eremo dei Romiti (1164m slm)
- Durata del percorso di andata: 1h (sentiero, in salita)
- Durata del percorso di ritorno: 1h (strada, in discesa)
- Lunghezza del percorso: 2,23km (andata) – 3,07km (ritorno)
- Difficoltà: Media TE, più impegnativo il sentiero, meno la carrareccia
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: all’Eremo non accettano persone senza prenotazione, valutate per tempo
Ci troviamo a Domegge di Cadore: dobbiamo anzitutto scendere a livello del Lago e attraversare il ponte.
Passati oltre il Lago di Centro Cadore, la prima via che si incontra sulla destra è quella per il Rifugio Padova; non è la nostra: noi proseguiamo, parcheggiamo poco più avanti, in località Navarre (o Navarè), e seguiamo la strada indicata per l’Eremo dei Romiti. Al nostro passaggio ci sono dei lavori in corso (ndr. Giugno 2022), ma le indicazioni da seguire rimangono chiare.
Oggi siamo in due, compagnia snella e giovane, con voglia di camminare e arrivare presto in cima, tanto che attraversiamo in scioltezza il torrente davanti a noi senza neanche accorgerci della presenza della passerella apposita in legno (la vedremo solo al ritorno)…
Dopo 10 minuti di cammino arriviamo al Bivio Fondamentale di oggi: da qui in poi inizia un anello che ci riporterà qui tra qualche ora. Per l’Ascesa optiamo per il Sentiero che parte alla nostra destra.
A questo punto inizia una discreta salita nel bosco che ci porterà fino alla meta.
Fortunatamente non ci sono molti tratti al sole, perché altrimenti il caldo potrebbe fare male oggi (ndr. siamo al principio della torrida Estate 2022).
Lungo tutto il Sentiero incontriamo dei capitelli raffiguranti le 14 Stazioni della Via Crucis: vedremo alla fine perché (ma se volete intanto approfondire l’argomento, leggete qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Via_Crucis)
Ogni tanto lungo il percorso si incontrano panchine adatte alla sosta; la prima è stata riservata al clero (il cartello riporta “Senta del Pree”)!!!
Il Sentiero procede con una salita discretamente ripida, talvolta smorzata da un andamento a zigzag.
Alcune indicazioni suggeriscono la possibilità di affrontare l’ascesa anche in inverno, con l’ausilio delle ciaspole.
Dopo 45 minuti dalla Partenza intravediamo una struttura sopra di noi: siamo arrivati?
Quasi… In realtà siamo arrivati al Capitello finale della Via Crucis, una caratteristica struttura in muratura, affrescata sia internamente sia esternamente: vale la pena fare una sosta a vedere.
Ma la giornata “mistica” ha ancora qualcosina da offrire… Proseguiamo.
E in realtà non bisogna attendere molto, perché dietro ad un paio di alberi si apre subito la vista sul Rifugio: ci siamo.
Questo ultimissimo passaggio è addirittura agevolato dai gradini in legno che si presentano davanti a noi.
E finalmente ci siamo! Il tempo previsto era un’ora; escludendo le pause per idratarci e per ammirare il Capitello, ci abbiamo messo quasi la metà, ma l’oretta ci sta tutta.
La Via Crucis era probabilmente calcolata non per terminare al Capitello ma per concludersi alla Chiesa dell’Eremo, di cui oggi resta quasi solo la struttura esterna. Oggi di “Eremo” rimane poco: l’edificio ospita un Rifugio, recentemente restaurato, affacciato sulla sottostante valle del Cadore, di cui abbiamo una spetacolare visione panoramica. Oggi ci sono nuvole che nascondono alcune vette, quali l’Antelao, ma ci accontentiamo.
Ci fermiamo a pranzare nei pressi del rifugio, leggendo già le indicazioni per la carrareccia che utilizzano i gestori dell’eremo per i rifornimenti e che percorreremo al ritorno.
Prima di ripartire c’è il tempo per ammirare nuovamente quanto di bello ci sia attorno a noi.
Dopo pranzo, foto, riposo è il momento di scendere.
La prima parte della Carrareccia è sterrata e procede quasi in linea retta, con un solo tornante.
Dopo 10 minuti sotto i nostri piedi compare il cemento, che agevola i pochi mezzi autorizzati alla salita.
Essendo un tracciato (fortunatamente) poco frequentato, lo sterrato ogni tanto ricompare e si alterna al cemento o all’asfalto.
All’esterno del secondo tornante i cartelli ci rassicurano del fatto che non stiamo sbagliando strada.
A 30 minuti dall’inizio della discesa, una deviazione ci inviterebbe a cercare le Sorgenti di un torrente…
…ma decidiamo di lasciar perdere, magari un’altra volta…
C’è solo un ultimo tratto agevolato in cemento prima di tornare definitivamente coi piedi tra i sassi.
Allo scoccare dei 45 minuti dalla partenza dall’Eremo sembra finire il bosco…
… e possiamo salutare i cavalli del recinto a fianco strada!
E non sono neanche gli unici animali che incontriamo: un gruppo di caprette sta attraversando la strada e ci rende meno agevole del previsto il passaggio, ma nessun problema (se escludiamo il tentativo di un paio di esse di seguirci).
In realtà manca ancora un breve tratto in bosco prima della conclusione, ormai quasi in piano, agevole, ombreggiato.
Ecco, siamo tornati al Bivio del mattino: il Giro ad Anello è concluso!
Manca solo il nuovo attraversamento del torrente Sesaido e ci siamo: in un’ora di discesa siamo tornati alla macchina.
Ci concediamo una sosta per ammirare il Lago di Centro Cadore in tutto il suo fascino.
Ma è arrivato anche per oggi il momento di rientrare, attraversiamo il ponte sul lago e torniamo a casa.
Piaciuta l’escursione di oggi? Appuntamento a Dicembre per l’ultima del 2022! MV