Quella che raccontiamo oggi è una delle Escursioni che ci sono piaciute di più e che abbiamo ripetuto più volte nelle nostre pluriennali vacanze in montagna: il Trekking del Cristo Pensante a Passo Rolle, che parte dal Rifugio Baita Segantini e porta in cima al Monte Castellazzo. Adatto a quasi tutti (la seconda parte è un po’ impegnativa e sicuramente inadatta ai passeggini), questo percorso permette di ammirare da posizione privilegiata le Pale di San Martino e un panorama che spazia da San Martino di Castrozza a Paneveggio. Pronti?
- Data dell’Escursione: 20.07.2022
- Partenza: Baita Segantini, Passo Rolle (TN) (2200m slm)
- Arrivo: Monte Castellazzo (2333m slm)
- Durata del percorso di andata (stesso percorso al ritorno): 1h30m + 30m (se si parte o arriva a Passo Rolle)
- Lunghezza del percorso: 2,8km
- Difficoltà: Media TE, prima parte facile, seconda parte più impegnativa
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: percorso quasi interamente al sole, ricordarsi adeguata protezione solare
Il Punto di Partenza è come detto Baita Segantini, ma è necessario parcheggiare a Passo Rolle: ci sarebbe una piccola piazzola presso l’ultimo tornante della SS50 che sale da San Martino di Castrozza ma, a meno che non si arrivi al mattino presto o fuori stagione, è davvero impensabile trovare posto lì; conviene dirigersi direttamente al Passo. Si può arrivare alla baita tramite carrareccia sterrata (riscendendo al famoso tornante di cui si parlava prima) o prendendo la navetta che parte dal passo.
Una volta giunti al rifugio, prima di partire per il trekking non si può evitare di fermarsi un istante ad ammirare le Pale di San Martino, qui davvero a distanza ravvicinata.
Dove arriva la navetta, prosegue una strada ampia, sterrata, che conduce in Val Venegia. La seguiamo per un centinaio di metri.
Davvero pochi passi e alla nostra sinistra inizia il vero e proprio sentiero, ben segnalato: si parte per davvero!
Questo tratto, stretto e panoramico (alla nostra destra ci fa vedere tutta la strada che scende lungo la valle) procede in quota, è facile e molto frequentato (questa sarà una costante della giornata: siamo in Luglio).
Il sentiero ci porta a “circumnavigare” la Costazza: una volta superato questo colle, appare davanti a noi il Monte Castellazzo, la nostra meta di oggi.
Sono passati 30 minuti dalla partenza ed arriviamo al Bivio fondamentale di oggi: a destra la salita, a sinistra la discesa verso Passo Rolle.
La seconda montagna che dobbiamo aggirare (e poi risalire) oggi è proprio il Castellazzo: scenario di battaglie della Prima Guerra Mondiale, viene valorizzato da alcuni cartelli a fianco di quello che rimane dei cosiddetti “baraccamenti”.
In 15 minuti circa arriviamo alla seconda parte del Sentiero, quella in salita: forza!
Questo è il tratto più impegnativo, adatto alle gambe agili, meno a chi ha poca confidenza con la montagna, ma comunque fattibile se affrontato con calma. Attenzione: siamo ad alta quota (non fa mai troppo caldo) ma il sole “picchia” nelle giornate prive di nuvole, meglio portare un cappellino.
Tutte queste raccomandazioni da parte nostra (superflue per gli escursionisti esperti) sono legate al fatto che questo percorso è molto (troppo) frequentato anche da chi forse non dovrebbe/potrebbe, forse perché molto pubblicizzato ma anche perché effettivamente spettacolare… Chi Ci legge è bene che lo sappia! Ma basta polemiche, proseguiamo.
Non solo “baraccamenti” ma anche “stoli” nel nostro cammino: chi vuole conoscere un po’ della storia recente di questi luoghi, ha parecchio da leggere e guardare!
Il sentiero è stato sviluppato con andamento a zigzag: questo per ridurre la pendenza, così si agevolavano i rifornimenti bellici verso la cima.
Dopo un altro quarto d’ora dall’inizio dell’ascesa inizia l’ultima parte, sempre in salita ma in campo aperto, si vede quasi la vetta.
Un’altra pausa ci viene concessa dalla galleria comunicante tra 2 settori della montagna, interessante.
Manca davvero poco alla vetta, quando incrociamo quello che rimane di alcune trincee.
Ormai la nostra meta è ben chiara, segnalata da una grande croce in ferro.
Arriviamo dopo circa un’ora e mezza da Baita Segantini: è ora di pranzo!
Anche qui ci aspetta la Storia…
…ma anche la Montagna in tutta la sua Magnificenza!
Ci fermiamo ai piedi della Statua da cui prende il nome il “Trekking del Cristo Pensante”: un’opera realizzata dallo scultore Paolo Lauton a partire da un blocco di marmo proveniente dalla cava della vicina Predazzo.
Non siamo davvero in cima al Monte, ma comunque alla fine della mulattiera e in luogo parzialmente riparato dalle trincee della Grande Guerra e sufficientemente panoramico da permettere pausa, sosta e preghiera a chi ne avesse voglia/necessità.
Davvero difficile staccarsi da qua, sia per il panorama, sia per la fatica fatta, sia per la fame che ci porta a sostare per pranzo. Peccato non ci sia un riparo dal sole, ma siamo (quasi) sulla vetta…
Il ritorno avviene per la stessa via, più agevole in discesa, ma occorre attenzione soprattutto all’inizio per la forte pendenza.
Effettuare il percorso in senso inverso ci fornisce un punto di vista che non potevamo avere prima: il “serpentone” del sentiero che era alle nostre spalle ora ci precede.
Il tracciato di oggi non smette mai di sorprenderci: quando torniamo ai piedi del Castellazzo, si ripresentano davanti a noi le Pale di San Martino a farci da guida verso il rientro.
In poco più di mezz’ora siamo rientrati al Bivio di questa mattina.
Potremmo proseguire dritti (arriveremmo in pochi minuti al Rifugio Capanna Cervino), ma decidiamo di svoltare verso sinistra e ritornare al nostro iniziale Punto di Partenza.
Ultima breve e agevole ascesa di giornata!
Ad un’ora dal Cristo Pensante siamo tornati al Rifugio Baita Segantini. Birretta e pensiamo al da farsi.
I nostri “veci” decidono di attendere la navetta, noi scendiamo a piedi.
Pochi passi e fortunatamente appare verso sinistra un sentiero: possiamo lasciare la carrareccia ed evitare le navette che vanno avanti e indietro.
Si scende lungo quella che probabilmente in inverno viene utilizzata come pista da sci.
In pochi minuti raggiungiamo un bivio che potrebbe riportarci verso il tracciato principale ed il Rifugio Capanna Cervino, ma noi proseguiamo.
Un po’ alla volta il sentiero si restringe e nell’ultimo tratto scende lungo il pendio…
…facendoci intravedere il famoso tornante della SS50 a cui accennavamo stamattina! L’arrivo è vicino.
Quando arriviamo all’ultimo incrocio di sentieri di oggi, le possibilità sono due: escludendo di tornare a Baita Segantini ed escludendo di dirigerci verso Malga Juribello, possiamo scendere a sinistra verso la statale o risalire direttamente a Passo Rolle.
Ovviamente scegliamo la seconda…
In pochi minuti torniamo effettivamente a Passo Rolle, dove avevamo parcheggiato qualche ora fa. Quest’ultima mezz’ora di discesa non era necessaria ma si rendeva obbligatoria per raccontarvi davvero tutto.
Grazie se avete letto fin qui, ci vediamo a Giugno! MV
P.S. Ecco la consueta Mappa del Percorso: in ROSSO il Trekking del Cristo Pensante, in GIALLO la discesa a Passo Rolle