Escursione sul Nevegal al Rifugio Bristot

Escursione sul Nevegal al Rifugio Bristot
Escursione sul Nevegal al Rifugio Bristot

Ritorniamo nel nostro Veneto anche nel 2023: DolomitiBlog sbarca per la seconda volta sul Nevegal (dopo una prima esperienza sul Col Visentin nel 2021) con l’Escursione che Vi porterà al Rifugio Bristot. E non partiremo dal Piazzale come l’altra volta, ma poche centinaia di metri più in là, all’imbocco del Sentiero “Forestale”, perché c’è una mèta intermedia che ci interessa raggiungere prima del rifugio… Curiosi?

Punto di partenza / parcheggio, su Google Maps:
  • Data dell’Escursione: 15.08.2022
  • Partenza: via Faverghera, sesto tornante, Nevegal (BL) (1250m slm)
  • Arrivo: Rifugio Bristot (1616m slm)
  • Durata del percorso di andata: 1h
  • Durata del percorso di ritorno: 1h
  • Difficoltà: Turistica TT
  • Consigli utili: utilizzare calzature adatte
  • Note: percorso quasi interamente al sole, evitare le giornate più calde dell’estate

Dobbiamo anzitutto lasciare il Piazzale del Nevegal alle nostre spalle e percorrere Via Faverghera fino al sesto tornante; qui di solito si può parcheggiare a lato strada… ma il giorno della nostra uscita (ndr. 15.08.2022) è nientepopodimeno che Ferragosto: tutto pieno! Bisogna uscire dal percorso asfaltato e immettersi in quella sterrata, per cercare quanto prima un posto dove lasciare l’auto.

Partenza

Bisogna dire che riusciamo quasi subito a trovare, siamo in tanti oggi ma c’è posto per tutti; sarà più complesso uscire di qui in retromarcia, ma ci penseremo tra qualche ora…

Parcheggio selvaggio

Un gruppetto riunito davanti ai cartelli non ci fa subito capire la direzione da prendere, ma in realtà basta seguire il percorso principale, il Sentiero 2001 per Casera Erte. Il Primo vero Bivio giunge appena dopo: salire o proseguire in piano?

Inizio Percorso

Scegliamo la seconda e sbagliamo: per fortuna, dopo una curva, veniamo fermati dall’attraversamento di una pista per il DownHill. Ritorniamo indietro e prendiamo la salita in cemento.

DownHill

Tutta la prima parte del percorso è in fase di manutenzione, non sappiamo se per la realizzazione di queste piste per “ciclisti scatenati” o per eventi climatici che hanno decimato gli alberi…

Tracciato in Manutenzione

Troviamo dopo un quarto d’ora un sentiero che incrocia il nostro e che porta a Malga Faverghera.

Possibile Deviazione

La conferma della fase di rinnovamento del tracciato è data dall’alternanza tra sterrato e cemento sotto i nostri piedi. La mancanza di vegetazione ci consente suo malgrado di ammirare il panorama sulla valle sottostante, guardando alla nostra destra.

Un po’ di Cemento

L’Altopiano si presta alle camminate estive ma anche agli sport invernali: non è così infrequente incrociare le piste da sci.

Incrociamo le Piste da Sci

Dopo la prima parte discretamente pendente (ma comunque facile) entriamo finalmente nel bosco, anche se per poco.

Di nuovo in Bosco

A circa mezz’ora dalla partenza arriviamo a Casera Erte…

Prima Tappa

…dove ci fermiamo a vedere la Panchina Gigante!

Panchina Gigante

La zona scelta per tale installazione, che fa parte del Big Bench Community Project (questa è la panchina n. 46), è un meraviglioso punto panoramico su tutta la Valbelluna, presso la già citata Casera Erte, struttura che non è aperta al pubblico (almeno oggi).

Panorama dalla Panchina Gigante
Casera Erte

Dopo mezz’ora buona persa tra foto, video e attesa (la Panchina è presa d’assalto, ricavarsi un momento da soli non è facile), è l’ora di riprendere il cammino, “accompagnati” da una serie di sculture in legno a fianco strada.

Si prosegue

Un brevissimo tratto “piastrellato” rende più agevole il nostro passo…

Salendo verso la Cima

…e in breve ci permette di tornare in campo aperto.

Di nuovo all’Aperto

Proseguendo su questo sentiero arriveremmo in breve alla Malga Col Toront (già si sente il profumo che arriva dalla loro cucina), che però abbiamo già incontrato nella nostra precedente uscita da queste parti: decidiamo pertanto di salire ulteriormente verso nuovi orizzonti.

Si sale nuovamente

Quest’ultima parte, che risale il Col Toront, è l’ultima fatica: discreta salita, sotto il sole agostano, ma davvero panoramica: ci fermeremo bene una volta in cima, ma alle nostre spalle con una breve sosta già possiamo ammirare un paesaggio notevole!

Vista mozzafiato

Alla nostra destra rivediamo una nostra vecchia conoscenza: il Col Visentin…

Col Visentin

…davanti a noi il Rifugio…

Ecco il Rifugio!

…e alla nostra sinistra una prossima tappa: il Col Faverghera!

Arrivo della Seggiovia Faverghera

La nostra ultima mezz’ora di cammino (in teoria sarebbero state due, ma se n’è aggiunta una terza presso la Panchina) termina presso il Rifugio Bristot: arrivati!

Rifugio Bristot

Da qui riusciamo vedere anche il Rifugio Brigata Alpina Cadore, struttura imponente ma abbandonata (ne parleremo al ritorno)…

Ex Rifugio Brigata Cadore

…ma ora è il momento di pranzare (se troveremo un posto libero)!

Oggi Rifugio al pieno

Davvero straordinario il panorama che si può ammirare da qui: tutta la Valbelluna e alcune delle nostre amate vette dolomitiche!

Panorama dal Rifugio Bristot

Nonostante la folla, apprezziamo lo sforzo dello staff della struttura di accontentare tutti, anche in tempi discreti, e cercando di assecondare anche richieste specifiche (alcune intolleranze alimentari da parte nostra): promossi! Ci congediamo soddisfatti e prendiamo la via del ritorno che parte dietro il rifugio.

Sentiero di Ritorno

Quella che percorriamo ora è la prosecuzione del camminamento lungo la cresta che divide il versante bellunese dell’altipiano da quello dell’Alpago (affrontato nell’ultima parte 2 anni fa), molto suggestivo.

Verso il Rifugio Brigata Cadore

Ci avviciniamo al Rifugio Brigata Alpina Cadore: è un vero peccato che sia stato abbandonato, anche se una struttura così grande e così vicina al Rifugio Bristot, in un comprensorio che non ha più l’appeal di trent’anni fa, forse aveva ormai poco senso…

Ecco quel che rimane del Rifugio Brigata Alpina Cadore

Subito dopo vediamo l’arrivo della Seggiovia Faverghera, attiva anche d’estate (ecco perché tutta questa gente quassù!); il nostro sentiero in discesa parte da qui.

Si scende (con stile)

A sinistra della stazione parte infatti un tracciato più o meno preciso che ci riporterà in breve tempo al punto di partenza dell’escursione.

Inizio Discesa

Scendiamo a fianco del percorso della seggiovia, su manto erboso, e sempre con vista panoramica.

Vista del Ritorno

Questa volta non ci limitiamo ad incrociare una pista da sci, la percorriamo direttamente.

Lungo la Pista da Sci

Dopo 20 minuti di “sciata” incrociamo un sentiero battuto…

Fine Discesa

…e decidiamo di prenderlo, confrontandoci con altri escursionisti qui presenti.

Rientriamo verso il Sentiero iniziale

Era la scelta giusta perché in pochi passi finalmente rientriamo nel percorso di andata.

Rientro

Non rimane che l’ultimo quarto d’ora di discesa (in cui anche un camoscio ci taglia la strada) e finalmente arriviamo alla macchina.

Fine Percorso

Tornare sul Nevegal è stato opportuno: penso proprio che non sarà l’ultima volta che ci vedranno da queste parti… A presto! MV

P.S. Al solito ecco la Mappa del Percorso (in ROSSO l’Andata, in GIALLO il Ritorno)

Mappa del Percorso (OpenStreetMap)