Con l’articolo di questo mese torniamo in Alpago per un’Escursione ad Anello che ci porterà da Farra alla Chiesetta della Madonna del Runal. Questa è la nostra seconda uscita nella zona, anche se l’anno scorso si trattava di tutt’altra esperienza, più faticosa e a vette ben più alte (ricordate l’Ascesa al Rifugio Semenza?). Questo giro viene consigliato per il Nordic Walking, anche se prevede delle criticità: scopriamole insieme!
- Data dell’Escursione: 18.05.2021
- Partenza: Farra d’Alpago (BL) (395m slm)
- Arrivo: Santuario della Madonna del Runal (785m slm)
- Durata del percorso ad anello: 2h30m
- Lunghezza del percorso: 9,5km
- Difficoltà: Media TE
- Consigli utili: utilizzare calzature impermeabili e dotate di suola tecnica
- Note: percorso quasi interamente in bosco, attenzione al fango e ai tratti scivolosi se nei giorni precedenti è piovuto molto
Anche se non è il primo articolo dell’anno, questa è la prima Escursione che effettuiamo nel 2021 (quelle finora raccontate fanno parte del nostro “repertorio”, come potete vedere dalle date riportate nei Video del nostro Canale Youtube): si riparte anche quest’anno!
Punto di partenza / parcheggio, su Google Maps:Il nostro Punto di Partenza è il Parcheggio del Lago di Santa Croce a Farra d’Alpago, luogo affollatissimo in Estate per gli amanti del Lago, della Spiaggia, degli Sport Acquatici: il Piazzale, a pagamento, è molto ampio ma sempre pieno, conviene venire qui nei giorni feriali o fuori stagione. Oppure potete parcheggiare in centro a Farra e scendere qui a piedi… Le indicazioni per il percorso da prendere sono precise, non ci si può sbagliare.
Ecco subito il primo intoppo, il primo “D’Oh!” di oggi: il ponte pedonale che permette il collegamento tra il Parcheggio e il Sentiero lungo il Lago è chiuso per Manutenzione. Dobbiamo tornare su, sulla strada provinciale.
Dall’alto riusciamo a vedere il ponte, che sembra a posto: il problema dev’essere più avanti, sul percorso… Facciamo 2 passi in strada, scenderemo nuovamente verso il Lago un po’ più avanti.
Come speravamo, riusciamo a trovare una via alternativa per tornare a cospetto dell’acqua: adesso sì che si parte davvero!
Vediamo che si sta lavorando per sistemare la staccionata: qui probabilmente, con il vento e le condizioni invernali talvolta impegnative, è facile che si danneggino le varie strutture, ma vediamo cura nella gestione del tutto (siamo noi sfortunati a passare fuori stagione).
Caratteristico è questo Capitello dedicato alla Madonna del Lago, posto su una piazzola esposta al forte vento del Bacino acquatico: caratteristico!
Qui ci troviamo in prossimità del Noleggio imbarcazioni, e proprio qui una frana interrompe per la seconda volta il nostro cammino: “D’Oh!”. Pazienza, torniamo sulla strada (nella foto, dall’alto, potete apprezzare come proseguirebbe idealmente il Sentiero).
Alla fine, dopo un’ulteriore deviazione riusciamo a concludere questa prima parte, quella che doveva essere semplice e tutta in piano: siamo a Poiatte. Tempo di percorrenza teorica: 30 minuti circa (noi ci abbiamo messo di più per gli imprevisti).
Ecco che per la Terza Volta incontriamo la SP423 (teoricamente dovrebbe essere la prima), stavolta per attraversarla.
Questo è l’unico punto poco chiaro, ma seguiamo l’istinto e saliamo istintivamente tra le case.
E per fortuna abbiamo ragione: ecco una freccia che ci spinge a salire.
Usciamo dal Centro abitato, attraversando un portico che idealmente funge da varco tra la “Civiltà” e il Bosco.
Questo inizio di salita è stretto e ripido ma dura poco, presto troveremo asfalto.
Come promesso, ecco l’asfalto; a dire il vero, in questo tratto ci sarà una continua alternanza con lo sterrato, la costante rimane solo la permanenza nel bosco.
Come abbiamo già detto, la stagione scelta da noi per l’escursione forse non è quella giusta, ma le indicazioni lungo il tracciato sono sempre presenti e precise (escludendo Poiatte, ma magari anche quel problema è temporaneo e verrà sistemato).
Quando sembra che il percorso sia definitivamente chiaro, sufficientemente ampio, curato, ecco che dobbiamo tornare in Sentiero! Ma noi siamo Pronti!
Si continua a salire protetti dagli alberi e si guadagna così quota senza quasi accorgersene.
Quando passiamo accanto ad una casa, capiamo che stiamo per abbandonare di nuovo la natura selvaggia per tornare alle zone abitate.
Appunto, dopo un’ora circa dalla partenza siamo di nuovo sull’asfalto, stavolta esposti al sole. Ma fortunatamente sarà un tratto breve, di qualche minuto.
E infatti in neanche 10 minuti ci troviamo a lasciare, stavolta definitivamente, la strada carrabile per rientrare nel bosco.
Anche qui nulla da dire sulla gestione del percorso e sul suo allestimento, forse anche per l’utilità che queste strade forestali possono ricoprire per chi queste zone le deve gestire; qualche disagio lo troveremo solo un po’ più avanti, ma niente di importante.
Come anticipato, ci sono 2 passaggi soggetti a lavori in corso, ma ben segnalati e transennati, e ci si sta adoperando per ripristinarli.
Nel punto in cui la strada riprende ad impennarsi, non lo sappiamo ancora ma mancheranno solo 10 minuti alla meta.
L’ultimo piccolo dubbio ci viene tolto dal cartello in legno che ci indica di insistere nella salita.
Ed ecco il Santuario fare capolino tra le fronde degli alberi: ci siamo!
Finalmente siamo arrivati, possiamo scegliere la scalinata o l’ultima rampa per raggiungere la Chiesetta e poi potremo riposare e pranzare. Noi abbiamo impiegato quasi 2 ore per arrivare fin quassù ma, teoricamente, senza intoppi, sono sufficienti 90 minuti.
Il panorama verso la valle è parzialmente nascosto dalla vegetazione, ma vale comunque la pena.
La strada forestale non si conclude qui, si potrebbe salire ancora, ma noi abbiamo un percorso ad anello da completare, si scende!
E solo guardandoci bene attorno scoviamo il nuovo Sentiero da intraprendere; all’andata, ammirati dalla Madonna del Runal, ci era completamente sfuggito.
Inizia da questo punto una lunga discesa, per certi momenti ripida, in alcuni tratti scivolosa, tutta immersa nel bosco ma sempre ben segnalata: basta un po’ di attenzione e non c’è nulla da temere.
Questo tratto di ritorno viene definito “dei Ponti Romani” perché ne attraverseremo ben due, ben conservati e protetti. Ecco il primo.
Direi che questa parte è la migliore dell’intero percorso, quella più “Dohlomitica”, in cui il silenzio del bosco è interrotto solo dal cinguettio degli uccellini e dallo scorrere dell’acqua dei ruscelli.
Ancora inebriati da questi pensieri, ci troviamo ad aver raggiunto già il secondo Ponte Romano: in 15 minuti di discesa già un quarto del lavoro è compiuto.
Ci fermiamo per un momento ad ammirare la piccola cascata che si scorge una volta sul ponte: un paio di foto e si riparte.
Dove non arriva la natura, una passerella ci consente di proseguire agevolmente verso Farra.
Per la prima volta dopo il pranzo ci ritroviamo sull’asfalto: la prima mezz’ora di discesa è andata.
Torniamo a vedere, stavolta dall’alto, il Lago di Santa Croce, che presto raggiungeremo.
Torniamo dopo 5 minuti nel bosco, per l’ultima volta.
Ancora importante fare attenzione alla scivolosità del manto di foglie che avvolge il terreno; ci si può aiutare con i bastoncini, se siete arrivati fin qui con l’intenzione del Nordic Walking.
Ancora 10 minuti e pure questo tratto è superato, si esce di nuovo allo scoperto.
Un primo breve e facile guado ci fa solo assaporare cosa ci aspetterà più avanti…
Ci stiamo avvicinando alla fine, proseguiamo verso il Torrente e lo affianchiamo.
E quando ci sentiamo ormai salvi… “D’Oh!”: un guado! Un vero guado! Ecco che qui si rendono indispensabili gli scarponi impermeabili, un po’ di senso pratico (con qualche masso messo in fila attutiamo il disagio) e un pizzico di agilità. E oplà!
Non ci voleva perché siamo un po’ stanchi, ma anche quest’ultimo imprevisto viene superato e ci avviamo alla conclusione del percorso.
Arrivati! Ne è valsa la pena, ma speriamo che la prossima volta sia tutto più facile. Alla Prossima! MV
AGGIORNAMENTO 2023: Ecco la Mappa del Percorso (in ROSSO il tracciato di Andata, in GIALLO quello di Ritorno)