
Eccoci arrivati a quella che potrebbe essere la Seconda Parte del racconto iniziato due settimane fa: l’escursione di oggi ci porta infatti al Col di Luna partendo da Malga Losch, appena sotto il Rifugio Scarpa-Gurekian. Se vi siete persi la Prima Parte, fermatevi subito e recuperate QUI.

Ora che siamo tutti in pari, possiamo partire. Ovviamente questo è il racconto che riguarda la nostra esperienza: se non siete interessati al Rifugio Scarpa, vi basterà partire da Frassenè e seguire al contrario il nostro cammino per arrivare direttamente al Col di Luna.
Punto di partenza, su Google Maps:- Data dell’Escursione: 21.06.2020
- Partenza: Malga Losch (1720m slm)
- Punto di interesse intermedio: Col di Luna (1766m slm)
- Arrivo: Frassenè Agordino (BL) (1100m slm)
- Durata del percorso: 2h
- Difficoltà: Escursionistica E, con pendenza variabile, più blanda nella parte iniziale, più elevata nella fase di discesa
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
- Note: Col di Luna molto esposto a sole e vento, fare attenzione

Dal Rifugio Scarpa il percorso iniziale è piacevole, quasi tutto nel bosco e con andamento abbastanza regolare. Le indicazioni da seguire sono quelle del Sentiero 773.

Questa prima frazione (la finale per chi arriva da Frassenè Agordino) è la più facile e permette di camminare nel silenzio del bosco.


La cartellonistica non è sempre quella ufficiale, ma spesso è sostituita da quella che si potrebbe definire “pittoresca” realizzata sempre in legno ma dipinta di giallo, comunque efficace (anche se priva di indicazioni dei tempi di percorrenza).

Anche la flora del percorso merita una menzione speciale: fiori dai colori sgargianti e piante con il tronco che cresce seguendo leggi della fisica forse oscure anche al Padreterno…


Dopo 30 minuti si arriva al Pian dei Cavai, una radura con una fontana e dove eventualmente riposare; lo sconsigliamo, perché bastano 5 minuti per trovare una zona sosta migliore…

Perché? Beh, perché dopo appunto 5 minuti scarsi si arriva ad un primo Belvedere, visibile da lontano per la presenza di una grande croce lignea che lo evidenzia. E c’è pure la panchina…


Da qui in poi il sentiero diventa più stretto ed esposto: ci avviciniamo alla meta…

Ecco che dopo circa altri 5 minuti arriviamo al Passo di Luna (1718m), un crocevia di sentieri che porta a Malga Losch (da dove arriviamo), Forcella Aurine, Frassenè. Noi invece prendiamo la quarta via.

Il Sentiero rimane stretto ed esposto, ma niente di preoccupante, basta fare attenzione a dove si mettono i piedi.

Camminando sulla cresta si può godere di un panorama mozzafiato a 360°.

E’ vero che forse non sono queste le zone preferite da fotografi ed influencers, ma siamo comunque sempre al cospetto delle Dolomiti di San Martino e di Agordo: cosa si può volere di più? Un tramonto forse, ma non siamo attrezzati per attenderlo, amen.

Eccoci arrivati, dopo tre quarti d’ora dalla partenza, alla croce di ferro che caratterizza la cima del Col di Luna: che spettacolo! Anche un po’ inquietante, a dire il vero: la struttura a traliccio, scossa dal forte vento, cigola parecchio!

Se ci guardiamo tutto attorno, abbiamo alle spalle l’Agner e le Pale di San Martino, alla nostra sinistra Agordo e a destra Gosaldo.

E, se vogliamo proprio toglierci lo sfizio, c’è ancora un breve tratto da affrontare in quota: possiamo esimerci dall’affrontarlo? No di certo!

Qual è il premio? Troviamo una stele in memoria di Cesare Battisti e si riesce ad intravedere Belluno: possiamo dirci soddisfatti.

Ma ora è il momento di scendere: l’ennesimo cartello giallo ci suggerisce la via da seguire e via, giù in picchiata!

Come già anticipato, questa è la parte più impegnativa di questa uscita, sia che la si effettui in discesa o salita: già dopo i primi 20 minuti circa si perde quota molto velocemente, su un sentiero molto ripido e angusto. Solo in un tratto all’interno del bosco si trova un punto in cui si può rifiatare (ma poi chi l’avrà detto che va fatta di corsa? Sarà la pendenza che ci spinge a questa scelta…).

Scendendo ancora la strada si fa più interessante, a zigzag tra gli alberi, ma occorre ancora attenzione.

Dopo 45 minuti dall’inizio della discesa incontriamo un capanno, che ci fa pensare che ci stiamo avvicinando ad un centro abitato: sarà così?

Sì, può essere, ma prima ci attende ancora un po’ di cammino: la certezza di non esserci persi ci è data da… indicazioni gialle! Proprio loro!

Ecco che finalmente usciamo dal bosco. Il pensiero che pervade la nostra mente è quello di essere arrivati, ma forse la verità è leggermente diversa.

Niente di drammatico, per carità: quello che incontriamo è un ponte che ci riporta sull’asfalto, ma ci manca ancora un pezzo di strada da fare per poter far riposare la gambe. Un solo dubbio si insinua in noi: perché non ci sono auto qui?

Senza lasciarci andare ad ipotesi, prendiamo la via verso destra, quella che scende a valle.

E come nei migliori romanzi, è nelle ultime pagine che compare il colpo di scena: la strada è interrotta! Che fare? Panico! Anzi no, guardandoci intorno vediamo che è stato imbastito un “percorso pedonale” con un corrimano posticcio in legno: siamo salvi!

Era questa l’ultima particolarità da segnalare, in men che non si dica si arriva a quello che è il Primo Bivio dell’ Escursione al Rifugio Scarpa-Gurekian.

Se avete letto quell’articolo, sapete cosa fare a questo punto. Per i pigri dico io che basta girare a destra (se andate dritti, risalite verso Malga Losch) e in pochi minuti arrivate in centro a Frassenè.
Alla Prossima! MV
AGGIORNAMENTO 2023: Ecco la Mappa del Percorso (in GIALLO il tracciato, in ROSSO l’Ascesa precedente al Rifugio Scarpa)
