L’Escursione di oggi ci porta al Rifugio Antelao, situato ai piedi dell’omonimo monte, sulla Sella di Pradonego. Le possibilità di raggiungere la meta sono molteplici, con percorsi di durata e difficoltà diverse tra loro. Ci è stato sconsigliato di partire da Nebbiù, per la possibilità che la strada sia interrotta da alberi caduti (ndr. informazione relativa a 2018-2020), pertanto optiamo per la via che parte da Pozzale di Cadore (BL).
- Data dell’Escursione: 10.07.2020
- Partenza: Pozzale di Cadore (BL) (1054m slm)
- Arrivo: Rifugio Antelao (1796m slm)
- Durata del percorso di andata (stesso percorso al ritorno): 2h circa
- Difficoltà: Media T-E, se si opta per le indicazioni del sentiero; più semplice se si segue la carrabile
- Consigli utili: utilizzare calzature adatte
Arrivati a Pieve di Cadore, ci si dirige verso l’ospedale e poi si prosegue in salita. Poco prima della fine della strada è presente un parcheggio sulla destra, dove è consigliato lasciare l’auto.
Punto di partenza / parcheggio, su Google Maps:Messi gli scarponi ai piedi, possiamo partire. Subito la strada ci presenta un bivio: scegliendo entrambe le direzioni si arriva al Rifugio. Noi decidiamo di percorrere la via verso destra.
Il primo tratto è asfaltato, ci presenta un’ampia zona di disboscamento (ndr. Vaia? Sì, confermato da @rifugio_antelao_official_page) e incontriamo escursionisti e persone del luogo a fare una passeggiata o a portare a spasso il cane.
Dopo una decina di minuti la pendenza iniziale (non ve l’avevo detto?) si riduce ed entriamo in piano nel bosco. La strada si fa sterrata.
Il percorso inizia a farsi panoramico ma sempre protetto da guard-rail (non in perfetto stato di manutenzione ma stabili). Alla nostra destra vediamo il Lago di Cadore, magnifico. Ma ne riparleremo al ritorno, proseguiamo.
E’ passata la prima mezz’ora di cammino e la strada ricomincia a salire, il percorso si restringe e il bosco si infittisce.
Non ci sono molte possibilità di perdersi, soprattutto all’inizio; basta comunque seguire il percorso principale per non sbagliare.
Oltrepassato un capitello e una panchina, che potremmo definire come la prima pausa, il sentiero si fa sassoso e riprende a salire. Ci avviciniamo al primo punto di interesse.
Non sono ben informato, ma in più tratti si possono individuare lavori in corso, non so se obbligati da eventi atmosferici o parte di una riqualificazione della zona (ndr. ancora @rifugio_antelao_official_page ci viene in aiuto e conferma che sono partiti nel 2015 dopo un incendio scatenato da un fulmine). La cosa non dà comunque fastidio.
Eccoci giunti dopo un’ora dalla partenza a quello che fu il Rifugio Prapiccolo: niente da segnalare, è una struttura abbandonata, ma possiamo dire di aver raggiunto un nuovo Rifugio (dite che non vale? D’Oh!).
Va bene, non perdiamoci in chiacchiere, continuiamo.
Pochi passi e le indicazioni ci portano ad abbandonare (momentaneamente) la carrareccia per un sentiero più stretto e ripido; e noi “abbocchiamo”.
Sto scherzando, non voglio fare il lamentoso, anche perché ci piacciono le salite in montagna: la deviazione è breve e suggestiva, e ci permette di tagliare di un pochino il percorso.
Arriviamo a quello che è il Secondo Bivio vero di giornata: anche in questo caso entrambe le soluzioni ci portano alla Sella di Pradonego e anche in questo caso scegliamo la via più a destra, proseguendo per la strada principale.
La verità è che la scritta “Sentiero dell’Acqua” ci ispira parecchio e non possiamo resistere. La stessa indicazione, poco più avanti, ci porta ad abbandonare per la seconda volta la carrareccia, stavolta definitivamente.
Dopo un breve tratto erto ma piacevole (sempre che abbiate scarponi adeguati, perché per noi il manto è un po’ scivoloso in seguito alle piogge dei giorni precedenti), il bosco si apre e ci troviamo davanti ad un percorso “disegnato” solo da cartelli di legno e marchiature rosse sugli alberi!
La zona è una di quelle in fase di disboscamento (ancora Vaia), per cui il sentiero non è più ben definito, bisogna affidarsi ai segni che sono stati impostati da chi ha attrezzato il sentiero. La cosa spiazza all’inizio, ma poi cattura la nostra curiosità come un gioco e ci districhiamo bene dall’impedimento.
Rientrati nel bosco, dobbiamo camminare solo per pochi minuti prima di trovare un capanno e l’ennesimo bivio.
Cosa vorrà dire “Slavazera” (il nome della struttura)? Boh, ci servirebbe l’interprete… Comunque proseguiamo.
Le “Slavazere” sono le piante di Rabarbaro Alpino, molto infestanti
@rifugio_antelao_official_page, da instagram.com
L’ultimo (spoiler!) tratto ci mentiene ancora nel bosco e prosegue per circa 10 minuti senza pendenza.
Nuovamente il percorso si apre e iniziamo a vedere la luce: siamo arrivati?
Sì, confermato: la nostra Escursione è finalmente giunta al Rifugio Antelao! Ci abbiamo messo circa 2 ore (mentre il tempo previsto era 2h30m: il contrario di quello che ci è successo andando al Rifugio Casel Sora ‘l Sass Angelini, ricordate?), non male!
Da questa posizione si riesce a vedere anche il Colle di San Dionisio, altro punto molto panoramico, da visitare. Ci siamo già stati qualche anno fa ma non ve l’abbiamo ancora raccontato…
Ci fermiamo a respirare ed ammirare il panorama, splendido anche oggi…
…prima di dover cercare la mascherina per poter entrare in rifugio (ndr. norme di sicurezza del 2020 per ridurre i rischi da CoViD-19). Personale cordiale e attento alle suddette normative.
Non ci resta che pranzare ammirando tutto quello che la Sella di Pradonego ha da offrirci. Peccato solo che il Monte Antelao oggi sia coperto dalle nuvole…
Dopo aver aggiunto alla collezione il timbro di rito, ci voltiamo un’ultima volta ad ammirare il rifugio e ci rimettiamo in marcia.
Questa volta l’intenzione è percorrere una via diversa, per tornare a Pozzale dal lato opposto a quello di partenza.
Il primo breve tratto in terra battuta si percorre in un attimo, anche perché in discesa.
La strada entra subito nel bosco con blanda e dolce pendenza, lasciandoci intravedere le Marmarole tra gli alberi alla nostra sinistra.
Incrociamo un sentiero che arriva da sinistra ma non ci lasciamo distrarre.
Dopo un quarto d’ora giungiamo ad un incrocio di sentieri. Siamo spinti a prendere, come detto, quello di destra, ma c’è una segnalazione di strada interrotta (ndr. nel 2020). Non ci resta che ripiegare verso sinistra e tornare sui nostri passi.
Questo è uno dei tratti cui fare più attenzione, specialmente perché in forte discesa e perché la fatica della giornata inizia a farsi sentire: il sentiero è stretto e ripido…
Nel momento in cui il tracciato si allarga, scompare il sentiero e ci troviamo tra gli alberi, con indicazioni ridotte. Scendiamo dritti verso valle.
E dov’è che siamo tornati? Alla carrareccia dell’andata, all’altezza del primo bivio verso il “Sentiero dell’Acqua”! Che poi, dov’era tutta quest’acqua? Avremo sbagliato qualcosa? Può anche essere…
Il nome Sentiero dell’acqua si perde nella notte dei tempi e probabilmente erano presenti diversi rigagnoli ora asciutti. Il nome è rimasto soprattutto fra i cacciatori del posto.
@rifugio_antelao_official_page, da instagram.com
Ci immettiamo quindi nel percorso d’andata e stavolta evitiamo le deviazioni, proseguiamo per la via principale.
Eccoci nuovamente al Prapiccolo, sono passati circa 45 minuti da quando ci siamo rimessi in marcia e già non manca tanto all’arrivo.
Ci eravamo ripromessi una sosta per ammirare e fotografare il Lago di Cadore, e manteniamo la promessa.
In circa 1h30m siamo di nuovo a Pozzale. Togliamo gli scarponi, riposiamo un po’ e rientriamo verso casa. Uscita davvero interessante anche oggi!
Alla prossima! MV
AGGIORNAMENTO 2023: Ecco la Mappa del Percorso (in ROSSO il tracciato di Andata, in GIALLO quello di Ritorno)